Pregled bibliografske jedinice broj: 989848
Un ritratto d'autore. Il poligrafo Gianrinaldo Carli nell'Ereditiera veneziana di Fulvio Tomizza
Un ritratto d'autore. Il poligrafo Gianrinaldo Carli nell'Ereditiera veneziana di Fulvio Tomizza // Archeografo triestino, LXX/1 (2010), 111-133 (međunarodna recenzija, članak, znanstveni)
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Naslov
Un ritratto d'autore. Il poligrafo Gianrinaldo Carli nell'Ereditiera veneziana di Fulvio Tomizza
(An author's portrait. The polygraph Gianrinaldo Carli in the L'ereditiera veneziana of Fulvio Tomizza)
Autori
Deghenghi Olujić, Elis
Izvornik
Archeografo triestino (0392-0038) LXX/1
(2010);
111-133
Vrsta, podvrsta i kategorija rada
Radovi u časopisima, članak, znanstveni
Ključne riječi
Gianrinaldo Carli, poligrafo, Capodistria, Illuminismo, accademie
(Gianrinaldo Carli, poligraph, Capodistria, the Age of Enlightenment, academies)
Sažetak
Nella sua sommaria ricostruzione della storia di Capodistria, Baccio Ziliotto ripercorre le tappe più significative dello sviluppo della città istriana dalle sue leggendarie origini al XIX secolo, soffermandosi a valutare l'energia intellettuale dei suoi cittadini più illustri nei vari periodi storici. Una tappa ineludibile nell'excursus di Ziliotto è il Settecento, secolo in cui, più che in altre epoche, Capodistria superava per fervore di studi ogni altra città dell'Istria e la stessa Trieste. La Capodistria settecentesca era dunque un eccellente centro di cultura, anche in virtù dell'esistenza di accademie che, oltre ad agire in qualità di polo d'attrazione di illustri studiosi, contribuirono al fiorire di archivi e biblioteche. Personaggio cosmopolita, uomo di grande erudizione e dai molteplici interessi culturali, che spaziano dalle scienze naturali alla letteratura, dall'economia alla storia, il capodistriano Gianrinaldo Carli (Capodistria 1720 - Cusano 1795) è stato al tempo stesso testimone poliedrico e protagonista della stagione riformatrice e illuminista, in un contesto non solo istriano ed italiano, ma anche europeo. Era inevitabile che Gianrinaldo Carli prima o poi destasse l'interesse di Fulvio Tomizza. Già in altre prove lo scrittore istriano ha manifestato simpatia verso personaggi particolari del passato, il cui destino ha sollecitato la sua curiosità. Una curiosità che lo ha spinto ad indagare sulla loro sorte ed a ricostruire i momenti significativi delle loro travagliate esistenze. Sono nate così opere quali La finzione di Maria (1981), Il male viene dal Nord (1984) e Quando Dio uscì di chiesa (1987). Anche L'ereditiera veneziana (1989), che è argomento d'analisi del contributo, è frutto della passione di Tomizza per il passato, per i documenti storici e la ricerca d'archivio. L'opera rientra nel romanzo storico di stampo tomizziano, che rimanda chiaramente al modello manzoniano. È lecito evidenziare, a tale proposito, come pochi altri scrittori italiani del Novecento abbiano espresso nella propria produzione un'adesione alle linee di fondo della poetica manzoniana pari a quella di Tomizza.
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