Pregled bibliografske jedinice broj: 964017
Aspetti linguistici e identitari dell'italianità in Istria
Aspetti linguistici e identitari dell'italianità in Istria // Nuovi aspetti linguistici e letterari dell’italianità. Studi per Paul van Heck / Di Felice, Claudio (ur.).
Brisel : Berlin : Bern : New York : Oxford : Varšava : Beč: P.I.E. Peter Lang S. A., 2021. str. 237-249 (predavanje, međunarodna recenzija, cjeloviti rad (in extenso), znanstveni)
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Naslov
Aspetti linguistici e identitari dell'italianità in
Istria
(Linguistic and identitary aspects of Italianess in
Istria)
Autori
Matticchio, Isabella ; Scotti Jurić, Rita
Vrsta, podvrsta i kategorija rada
Radovi u zbornicima skupova, cjeloviti rad (in extenso), znanstveni
Izvornik
Nuovi aspetti linguistici e letterari dell’italianità. Studi per Paul van Heck
/ Di Felice, Claudio - Brisel : Berlin : Bern : New York : Oxford : Varšava : Beč : P.I.E. Peter Lang S. A., 2021, 237-249
ISBN
978-2-8076-1704-9
Skup
Giornate di studio "Nuovi aspetti linguistici e letterari dell’italianità"
Mjesto i datum
Leiden, Nizozemska, 21.06.2018. - 23.06.2018
Vrsta sudjelovanja
Predavanje
Vrsta recenzije
Međunarodna recenzija
Ključne riječi
italianità ; Istria ; bilinguismo
(italianess ; Istria ; bilingualism)
Sažetak
Numerosi sono gli studi che hanno affrontato l’argomento dell’identità istriana, principalmente da un punto di vista sociologico (Manin et al. 2006, Šuran e Sponza 2001). Altre ricerche hanno, invece, cercato di mettere in relazione l’identità con le lingue e i dialetti dell’Istria (Scotti Jurić 2007, 2009, 2011). In una regione di confine quale l’Istria non è certamente facile definire l’identità di un gruppo, su cui hanno inciso in passato diversi flussi migratori, ciascuno portando con sé la propria lingua e la propria cultura. La venetizzazione della penisola non ha mai portato alla diffusione di una coscienza nazionale italiana su larga scala (Šuran 2011). Il predominio della parlata venetizzante sulle altre lingue indicava soltanto l’accettazione della lingua usata come conseguenza dell’influenza esercitata dalla compagine statale più potente dal punto di vista commerciale (Tomizza 1992). Oggi l’Istria è un regione ufficialmente bilingue. Secondo lo Statuto della Regione l’italiano è equiparato negli usi ufficiali al croato. L’italiano è, però, una lingua minoritaria di cui si servono gli appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana (CNI). Anche loro, in realtà, nelle conversazioni informali ricorrono al dialetto istroveneto, designando all’italiano “standard” un ruolo relativamente marginario. Secondo il censimento del 2011, gli abitanti che si dichiarano di nazionalità italiana in Croazia sono in tutto 17.807, su un totale di 4.290.621 abitanti. Solo in Istria ne vivono 12.543, ossia il 6, 03% della popolazione complessiva della penisola. Rispetto al censimento del 2001 il numero di persone che si identificano come “italiane” è in discesa (- 1.741). C’è anche da dire che ben 25.491 abitanti si sono dichiarati istriani, in quanto non si sentono di escludere una delle due identità (croata o italiana). Gli appartenenti alla CNI hanno la possibilità di svolgere il proprio percorso formativo presso scuole, elementari e medie superiori, con lingua d’insegnamento italiana. La CNI vanta una numerosa produzione letteraria in lingua italiana, favorita anche dalla presenza della casa editrice “EDIT” con sede a Fiume. Le opere letterarie riflettono spesso, anche attraverso la lingua e il miscuglio linguistico l’identità plurima delle popolazioni di questi luoghi. Ma cosa contribuisce alla costruzione di un’identità italiana in una regione di confine come l’Istria in cui anche l’italiano da lingua dell’ambiente sociale (L2) sta diventando sempre più una LS? E qual è il ruolo della lingua e della letteratura in questo processo? La nostra ricerca esamina il grado di italianità nel triangolo istroquarnerino e gli elementi che lo determinano. Ci siamo servite di un questionario suddiviso in 3 parti: i) biografica sociolinguistica degli informanti, ii) usi dell’italiano e iii) atteggiamenti verso l’italiano. Le domande interessano tutti gli appartenenti alla CNI (dai 18 ai 60 e più anni). Le risposte ci permetteranno anche di comprendere quale sarà il futuro della lingua italiana e quello del dialetto istroveneto.
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