Pregled bibliografske jedinice broj: 800439
La Crocifissione di Kraljeva Sutjeska
La Crocifissione di Kraljeva Sutjeska // Aldèbaran III : storia dell'arte / Marinelli, Sergio (ur.).
Milano : Verona: Fondazione Trivulzio ; Scripta edizioni, 2015. str. 151-154
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Naslov
La Crocifissione di Kraljeva Sutjeska
(Crucifixion from Kraljeva Stujeska)
Autori
Cvetnić, Sanja
Vrsta, podvrsta i kategorija rada
Poglavlja u knjigama, ostalo
Knjiga
Aldèbaran III : storia dell'arte
Urednik/ci
Marinelli, Sergio
Izdavač
Fondazione Trivulzio ; Scripta edizioni
Grad
Milano : Verona
Godina
2015
Raspon stranica
151-154
ISBN
978-88-98877-40-9
Ključne riječi
Stjepan Dragojlović, commissione, Baldassare D'Anna, Bosnia
(Stjepan Dragojlović, commission, Baldassare D'Anna, Bosnia)
Sažetak
A Kraljeva Sutjeska (lat. Curia bani), «nell'antico convento francescano, sotto la leggendaria roccaforte di Bobovac, nel cuore della Bosnia», si trova un quadro della Crocifissione, particolare per la sua storia. Nel poco conosciuto patrimonio pittorico della provincia francescana di Bosnia Argentina, la Crocifissione di Kraljeva Sutjeska spicca per la rivelazione offerta da un cartello dipinto, posizionato sotto la figura di Santa Maria Maddalena. Oltre a lei ed altri due dolenti testimoni della Crocifissione – la Vergine e San Giovanni Evangelista – sotto la croce sono San Francesco d'Assisi a sinistra e Santo Stefano, protomartire a destra. Sul cartello – che sembra un foglio piegato in quattro ed apperto – c'è scritto in alfabeto cirilico occidentale semicursivo (detto bosancica), in lingua croata: «Il 2 luglio 1597 a Venezia io Stjepan [Stefano] Dragoilovich ho fatto fare questo in Gloria di Dio in occasione del felice compleanno 28.» In testo cinque volte appare l'omega del alfabeto greco invece della lettera «o». Gl'iniziali «SD» dentro la cartouche sono divisi da una croce semplice e da una stella a otto raggi. Il quadro fu pubblicato per la prima volta da fra Rafo Barišić nel 1890, come opera del Dragoilovich, iniziando così un lungo malinteso e una piacevole leggenda sul Dragoilovich come il pittore locale che fu educato a Venezia ed operò in Bosnia ottomana, che hanno resistito fin'oggi. Comunque, le fisionomie di San Francesco e Santa Maria Maddalena, il trattamento dei capelli di San Giovanni e qualche altro particolare leggibile, fa pensare di nuovo ad «un conservatore, che s'attiene ad una cultura fondalmentalmente tardoimanieristica, imponendola con accenti più accademici», come Rodolfo Pallucchini ha definito Baldassare d'Anna.
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