Pregled bibliografske jedinice broj: 784700
L'operetta nella società socialista: l'esperienza del teatro nazionale di Pola (1949 - 1957)
L'operetta nella società socialista: l'esperienza del teatro nazionale di Pola (1949 - 1957) // The Theatre musical leger in Europe: From the Operetta to the Music-Hall
Lucca, Italija, 2015. (predavanje, nije recenziran, sažetak, ostalo)
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Naslov
L'operetta nella società socialista: l'esperienza del teatro nazionale di Pola (1949 - 1957)
Autori
Duraković, Lada
Vrsta, podvrsta i kategorija rada
Sažeci sa skupova, sažetak, ostalo
Skup
The Theatre musical leger in Europe: From the Operetta to the Music-Hall
Mjesto i datum
Lucca, Italija, 05.10.2015. - 07.10.2015
Vrsta sudjelovanja
Predavanje
Vrsta recenzije
Nije recenziran
Ključne riječi
operetta; Pola; socialismo
(operetta; Pula; socialism)
Sažetak
Nel primo dopoguerra, durante il periodo formativo del socialismo (1945 - 1955), uno dei compiti fondamentali del Partito comunista Croato (all'interno della ex Jugoslavia) era quello di realizzare la visione „dell'uomo socialista". Il successo nella creazione di una nuova società richiedeva la (ri)formazione della popolazione in conformità con i nuovi valori. Le priorità della nuova società si riflettevano nella creazione di un'autentica cultura socialista al servizio delle grandi masse. In pratica, per gli artisti ciò significava un ritorno alle forme stilistiche tradizionali e la semplificazione dell'uso delle risorse creative. Particolare importanza veniva data alla musica vocale e ai spettacoli musico-teatrali, cioè a tutta quella musica che con il suo contenuto avrebbe potuto risvegliare la coscienza nazionale o evocare i ricordi della Guerra di Liberazione Nazionale. L'Occidente capitalista era stigmatizzato da metafore dai valori negativi, la pratica musicale dell' "occidente decadente" viveva una condanna ideologica. Nel primo dopoguerra, il mirino delle autorità era volto alla “musica da divertimento”. L'animosità verso quest'ultima era comprensibile, dato che la sua funzione non era in linea con il postulato di "mobilitazione per fini politici". L'operetta, quale genere ibrido che aleggia tra la cosidetta musica "classica" e la musica popolare, si trovava in una posizione specifica in relazione alle altre opere teatrali. Non apparteneva alla sfera dell’alta cultura, era considerata musica "facile", ma comunque richiedeva il coinvolgimento di artisti versatili e qualificati. In un certo modo, quindi, in senso ideologico, l’operetta si trovava in un’intercapedine. Genere allegro e divertente, che "generalmente descriveva storie di vita ingenui e problemi d’amore", da un punto di vista politico risultava inadeguato per il suo contenuto privo di educazione ideologica. I libretti, spesso satirici e ridicolizzanti dell'ipocrisia e della superficialità degli alti livelli sociali, lasciavano abbondante spazio per la critica della borghesia e della sua decadenza, che era in linea con la narrazione socialista. Il saggio tratta dei spettacoli operettistici organizzati a Pola nei primi anni del dopoguerra (dal 1949 fino al 1957), quando la città, che prima della Seconda Guerra Mondiale era sotto il dominio italiano, stava vivendo cambiamenti politici e culturali turbolenti. Dopo il grande esodo, Pola era rimasta senza una parte dei suoi cittadini. Essi sono stati sostituiti da nuovi residenti che avrebbero portato le proprie usanze culturali e una diversa visione dello sviluppo della città. Il Partito Comunista voleva dimostrare alla popolazione delle nuove regioni che la cultura jugoslava e l'arte non siano in alcun modo inferiori a quelle italiane. Per questo motivo supportavano le visite dei musicisti e dei gruppi teatrali provenienti dalle varie città jugoslave con importi significativi a spese del bilancio dello Stato. I grandi successi negli anni del dopoguerra sono stati raggiunti proprio nel campo delle operette. A Pola, dal 1949 fino al 1957 esisteva l'ensamble operettistico, unico corpo musicale e teatrale nella storia della città il cui repertorio presentava operette famose, per lo più di origine tedesca, ma anche nuovi pezzi operettistici jugoslavi, intrisi di idiomi popolari e di contenuti ideologicamente "corretti".
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