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Tra memoria ed oblio. Alcuni aspetti antropologici ed etici nella costruzione dell'identità
Tra memoria ed oblio. Alcuni aspetti antropologici ed etici nella costruzione dell'identità // Studia moralia, 44 (2006), 2; 489-505 (podatak o recenziji nije dostupan, članak, znanstveni)
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Naslov
Tra memoria ed oblio. Alcuni aspetti antropologici ed etici nella costruzione dell'identità
(Between memory and oblivion. Some anthropological and ethical aspects in the construction of identity)
Autori
Čurković, Jasna
Izvornik
Studia moralia (0081-6736) 44
(2006), 2;
489-505
Vrsta, podvrsta i kategorija rada
Radovi u časopisima, članak, znanstveni
Ključne riječi
memoria; costruzione identitaria; ricostruzione; espedienti mnemonici
(memory; identity construction; reconstruction; mnemonic expedients)
Sažetak
L’articolo in questione si prefigge lo scopo di intravedere i meccanismi della memoria, i cosiddetti «dispositivi» che fanno parte del processo di formazione dell’identità. Quest’ultima, forgiata sulla base dei ricordi, condiziona il nostro agire, ovvero l’esercizio della memoria, ma non ciecamente (salvo che si tratti dell’inconscio) e senza il nostro consenso. E’ proprio, quindi, nell’esercizio che risalta la dimensione etica della memoria che coinvolge la capacità umana di rispondere autonomamente ai ricordi. Il discernimento etico, però, esige una riflessione sui presupposti psicologici ed antropologici che spiegano lo sviluppo e il funzionamento della memoria, sia individuale che collettiva. Considerati tutti questi aspetti, apparirà chiaramente come la memoria possieda una natura dinamica e volubile, sottomessa alla costruzione, alla selezione e alla trasformazione. Ragione per cui, talvolta, assume una connotazione negativa, di cui sono concreta espressione gli abusi, le manipolazioni, e, di conseguenza, le violenze. Sia l’inconscio individuale e collettivo, sia l’interesse di potere ed i desideri personali, sia lo stile di vita e la cultura postmoderna, sono fattori che rendono assai complesso l’esercizio della memoria e ne ostacolano l’impostazione etica. Un’etica che, a mio avviso, deve essere in grado di fronteggiare un determinismo storico, un comparativismo relativista e un’amnesia culturale, cioè senza cancellazione e alcuna prigionia della memoria, ed evolversi in una solidarietà ed esemplarità dei ricordi con un diritto di poter ricominciare. Si è, dunque, chiamati affinché «sull’altare degli antenati, conserviamo la fiamma e non la cenere!» (J. Jaurés).
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Znanstvena područja
Teologija