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I 'krstjani' della Bosnia e dello Hum (secc. XIII-XV)


Šanjek, Franjo
I 'krstjani' della Bosnia e dello Hum (secc. XIII-XV) // Storia religiosa di Croazia e Slovenia / Vaccaro, Luciano (ur.).
Milano: Centro Ambrosiano, 2008. str. 233-264


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Naslov
I 'krstjani' della Bosnia e dello Hum (secc. XIII-XV)
(Christians of Bosnia and Hum (13-15 Century))

Autori
Šanjek, Franjo

Vrsta, podvrsta i kategorija rada
Poglavlja u knjigama, znanstveni

Knjiga
Storia religiosa di Croazia e Slovenia

Urednik/ci
Vaccaro, Luciano

Izdavač
Centro Ambrosiano

Grad
Milano

Godina
2008

Raspon stranica
233-264

ISBN
978-88-8025-666-3

Ključne riječi
'krstjani', Bosnia, Hum, movimenti eterodossi medievali, Croazia,
('krstjani', Bosnia, Hum, heterodox movements, the middle ages, Croatia)

Sažetak
I "christiani" della Bosnia e dell’ Hum medioevale, secondo le fonti latine e glagolitiche, di provenienza cattolica, professavano un dualismo moderato, supponendo la fede in un unico Dio il quale avrebbe temporaneamente ceduto la gestione del mondo visivo e materiale – fino all’ apparizione dell’ escaton – a Satana, capo degli angeli insorti. Le fonti storiche indicano dei rapporti diretti tra i catari dalmati ed i patarini, seguaci della concezione dualista, ed i "cristiani" eterodossi nella Bosnia a cavallo tra il 12. ed il 13. secolo. Verso la fine del 12. secolo sulla Penisola appenninica, e specialmente il Lombardia, si organizzavano delle comunità ; catare d’ obbedienza bulgara, di Dragovica e slavone. Gli eretici appartenenti alle comunità ; catare di Bagnolo, Firenze, Spoleto, Verona e Vicenza osservavano la dottrina dell’ ordine slavone. L’ autore anonimo del trattato De heresi Catharorum in Lombardia intorno al 1210-1214 affermò ; che i catari da Mantova e da Vicenza avevano inviato in Slavonia Caloiano e Nicola, vescovi eletti, per ottenere la consacrazione a prelati dell’ ordine slavone. Il Trattato sugli eretici composto intorno al 1260/70. dal domenicano piemontese Anselmo d’ Alessandria, al quale in veste di inquisitore in Lombardia stava a disposizione il prezioso materiale degli archivi dell’ inquisizione, riporta che "alcuni dalla Slavonia, ossia dalla terra che si chiama Bosnia, si recarono a Costantinopoli per degli affari di mercanzia, e v’ incontrarono la dottrina eretica. Dopo aver fatto ritorno, predicavano (la dottrina eretica), e quando aumentarono di numero, fondarono (una Chiesa) il cui vescovo si faceva chiamare vescovo della Slavonia o della Bosnia". Il materiale storiografico ci induce alla conclusione che gli avvenimenti narrati nel trattato citato sopra dovrebbero andar situati tra gli anni 1147 e 1167. Questa comunità ; eterodossa, la quale viene indicata dalle fonti latine come Ecclesia Sclavoniae, circa nel 1199-1200 comprendeva circa dieci mila di coloro che si titolavano antonomasice christiani. Gli eretici croati d’ indirizzo dualista in principio erano organizzati in una Chiesa dalmata (1167-1185). In seguito, cominciarono ad apparire anche come seguaci della Chiesa slavone (1210-1250), la quale da Anselmo d’ Alessandria verso il 1260/70 era titolata anche come Chiesa bosniaca. Il domenicano Giovanni Stojković de Ragusio, professore ed ambasciatore dell’ Università ; di Parigi, il 7 dicembre 1422 nella basilica di S. Maria Maggiore di Roma, in presenza del papa Martino V., dichiaro che "il manicheismo apparve ad Alessandria soltanto come una scintilla, il quale, dal momento che non fu in tempo spento, divenne un gran fuoco che avrebbe avvolto quasi tutta la Chiesa, e si sarebbe diffuso fino a tal punto che dura ancora oggi, come e ben visibile nel Regno di Croazia o in Bosnia ed in molte altre aree della cristianità ; ". Per una parte dei catari e dei patarini italiani, gli eresiologi ed i controversisti latini della prima metà ; del 13. secolo confermano l’ appartenenza al cosiddetto ordine slavone, il quale dal punto di vista della dottrina promoveva un dualismo moderato impregnato di un pessimismo cristiano. Il trattato informativo d’ autore ignoto De heresi catharorum in Lombardia, compilato intorno al 1210-1214, notò ; la divisione delle comunità ; cataro-patarine italiane tra gli eretici d’ Albano e quelli di Desenzano, i quali promovevano un dualismo rigoroso dell’ ordine di Dragovica, poi gli eretici di Concorrezzo nel Ducato di Milano i quali professavano un dualismo moderato dell’ ordine bulgaro, e gli eretici da Bagnoli e Vicenza i quali accolsero la dottrina e l’ ordinamento ecclesiastico dell’ ordine slavone. Secondo il Commentariolum di Pietro di Bodrogh (prima del 1259), i domenicani furono "inviati agli eretici in Bosnia e in Dalmazia, i quali sono chiamati Ecclesia Sclavoniae, dedicandosi alla predicazione e alle dispute con gli eretici (… ) e miracolosamente riuscivano, in modo che convertirono alla vera fede molti eretici e loro seguaci (… ) e le chiese devastate, nelle quali crescevano le erbacce e le spine furono riparate. Vi avevano anche due conventi, che in seguito furono incendiati dagli eretici". Il capo dei "cristiani" della Bosnia e dell’ Hum si chiamava djed e aveva il ruolo di vescovo dell’ eterodossa Chiesa bosniaca. Era assistito dai gosti e dagli starci, i quali erano comunemente appellati con il titolo di strojnik. In paragone alla gerarchia cattolica, lo strojnik corrispondeva al chierico. Il djed dei "cristiani" acquistò ; una certa stima tra i patarini italiani e tra i catari della Francia meridionale. I resti degli eretici piemontesi e lombardi in Bosnia trovavano non soltanto rifugio e protezione, ma anche l’ origine della loro dottrina eterodossa. I "cristiani" della Bosnia e dell’ Hum, similmente a molti contestatori esaltati del troppo materialistico cristianesimo europeo nel medioevo, s’ impegnarono sinceramente per un ritorno alla comunitarietà ; originale ai tempi della Chiesa primitiva, all’ ideale dei primi cristiani descritto negli Atti degli apostoli e nelle lettere di Paolo.

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Ustanove:
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Šanjek, Franjo
I 'krstjani' della Bosnia e dello Hum (secc. XIII-XV) // Storia religiosa di Croazia e Slovenia / Vaccaro, Luciano (ur.).
Milano: Centro Ambrosiano, 2008. str. 233-264
Šanjek, F. (2008) I 'krstjani' della Bosnia e dello Hum (secc. XIII-XV). U: Vaccaro, L. (ur.) Storia religiosa di Croazia e Slovenia. Milano, Centro Ambrosiano, str. 233-264.
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