Pregled bibliografske jedinice broj: 219841
Inquisizioni e frati Minori in Bosnia
Inquisizioni e frati Minori in Bosnia // Fratri minori e inquisizione (sino agli inizi del secolo XIV)
Assisi, Italija, 2005. (predavanje, nije recenziran, neobjavljeni rad, znanstveni)
CROSBI ID: 219841 Za ispravke kontaktirajte CROSBI podršku putem web obrasca
Naslov
Inquisizioni e frati Minori in Bosnia
(Inquisition and the Franciscan Order in Bosnia)
Autori
Slišković, Slavko
Vrsta, podvrsta i kategorija rada
Sažeci sa skupova, neobjavljeni rad, znanstveni
Skup
Fratri minori e inquisizione (sino agli inizi del secolo XIV)
Mjesto i datum
Assisi, Italija, 06.10.2005. - 08.10.2005
Vrsta sudjelovanja
Predavanje
Vrsta recenzije
Nije recenziran
Ključne riječi
inquisizioni; frati Minori; Bosnia; secolo XIV
(inquisition; Franciscans; Bosnia; 14th century)
Sažetak
L’ apparizione del commissario per l’ investigazione del male eretico” (dell’ inquisitore) in Croazia, in Bosnia e nel Hum (Erzegovina) combacia con l’ arrivo in queste regioni dei domenicani e dei francescani. Non è ; noto quando Gregorio IX abbia assegnato l’ investitura dei diritti dell’ inquisizione ai domenicani della Croazia, ma gia prima del 1259 Pietro da Bodrog li menzionava come inquisitori in Bosnia ed in Dalmazia. Nella sua Breve relazione sulla fondazione della Provincia d’ Ungheria rilevava che Gregorio IX avesse inviato dei domenicani agli "eretici della Bosnia e della Dalmazia, i quali si dichiaravano come seguaci della Chiesa della Slavonia, e dove molte anime si perdevano a causa degli inganni eretici.″ Nel 1245 il papa Innocenzo IV assegnò ; il servizio d’ inquisizione ai francescani della Provincia della Slavonia, la quale in quei tempi comprendeva pure le regioni della, della Rascia (Serbia attuale), della Dalmazia, della Croazia, della Bosnia e dell’ Istria. Non è ; noto se e quanto si siano impegnati nell’ investigazione sul ” male eretico” in territorio dell’ attuale Bosnia ed Erzegovina prima del 23 marzo 1291 quando, mediante la bolla Prae cunctis nostrae mentis, il papa Nicolò ; IV, tra l’ altro francescano pure lui, richiese dal provinciale della detta provincia d’ inviare in Bosnia due fratelli i veste d’ inquisitori del male eretico. Il papa Bonifacio VIII confermò ; la menzionata bolla mediante la lettera Licet ex omnibus risalente al 29 aprile 1298. Il papa Giovanni XXII, in base alle citate bolle papali, il 1. luglio 1327 proclamò ; nullo l’ atto mediante il quale cinque mesi prima aveva approvato ai domenicani ungheresi di condurre l’ inchiesta contro il male eretico e di predicare d’ una crociata“ contra omnes Transilvanos, Bosnenses et Sclaninicos, qui heretici fuerint” . Lo stesso papa, il 16 marzo 1330, richiese all’ arcivescovo di Spalato ed a quello di Zara d’ investigare in riguardo ai contrasti tra i domenicani ed i francescani croati in relazione ai diritti d’ inquisizione in Bosnia. Gli avvenimenti che seguirono volsero in favore dell’ ordine francescano, sebbene nella conversione dei seguaci della "Chiesa bosniaca” neanche loro ottennero dei risultati significativi. Il papa Benedetto XII (Giacomo Fournier) nel 1337 dichiarò ; che gli inquisitori non potevano svolgere la propria missione in Bosnia, perché il bano (Stefano II Kotromanić) e certi nobili locali accoglievano ed offrivano protezione agli eretici. Le fonti storiche menzionano molti altri nomi d’ inquisitori nelle dette regioni, ad esempio i francescani: Giacomo di Marchia e Giovanni da Capistrano, ma senza riportare dati in riguardo all’ attività ; dei tribunali dell’ inquisizione.
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