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Erudizione e creatività di Bruno Maier
Erudizione e creatività di Bruno Maier, 2018., doktorska disertacija, Zadar
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Naslov
Erudizione e creatività di Bruno Maier
(Bruno Maier’s Erudition and Creativity)
Autori
Lazarić, Lorena
Vrsta, podvrsta i kategorija rada
Ocjenski radovi, doktorska disertacija
Mjesto
Zadar
Datum
09.07
Godina
2018
Stranica
248
Mentor
Todorović, Suzana ; Vidas Sambunjak, Zaneta
Ključne riječi
Bruno Maier, opus letterario, opus critico, letteratura triestina, Svevo, Saba, Vinay/Darbelnet.
(Bruno Maier, literary opus, critical opus, literature from Trieste, Svevo, Saba, Vinay/Darbelnet)
Sažetak
Bruno Maier è ritenuto uno dei più importanti italianisti e critici letterari degli ultimi decenni. Ha dedicato la sua vita allo studio della storia della letteratura italiana interessandosi, nei suoi «viaggi» di critico, a numerosi autori e periodi della letteratura italiana: da Dante a Croce, da Boccaccio ad Alfieri, da Lorenzo il Magnifico a Tasso, da Poliziano a Della Casa, da Castiglioni a Cellini, dai novellieri del Cinquecento a Baretti, dall’Arcadia al Neoclassicismo. Ha studiato in maniera esemplare la letteratura triestina del Novecento e se oggi esiste il concetto stesso di triestinità, se oggi Trieste è considerata città di Svevo, Saba, Giotti, Stuparich, oltre all’intrinseco valore di questi nomi, lo si deve proprio a lui, Bruno Maier, definito «genius loci [... e] memoria vivente e valida di più di due generazioni» da studiosi come Mario Petrini e Pietro Gibellini (Maier: 1992). Ha dedicato tutto se stesso, per molti anni, allo studio di Italo Svevo facendosi promotore delle sue opere e curatore dell’edizione critica sullo scrittore triestino, riuscendo, in fine, sotto la supervisione della moglie Livia Veneziani e della figlia Letizia Svevo Fonda Savio, a fondare il Museo sveviano presso la biblioteca civica Attilio Hortis di Trieste. Inoltre, da «capodistriano di nascita e triestino d’adozione» (Visintini: 2002) ha dedicato le proprie anima e penna a promuovere e far conoscere la letteratura della sua amata Istria. Verso la fine della sua vita si è cimentato anche come scrittore di un racconto (Case a Capodistria) e un romanzo (L’assente), purtroppo l’unico perché stroncato dalla malattia, tradotto in croato (Odsutan) da Mihaela Vekarić. Da giovane ha scritto anche poesie e piece teatrali che non si è mai deciso di pubblicare poiché da lui ritenute esercitazioni di stile e scrittura. La vita di Bruno Maier erarivolta principalmente alla critica letteraria ; ha scritto molto di altri, ma in pochi hanno scritto di lui. Trattasi, come documentato nella tesi, perloppiù di brevi rassegne di colleghi e collaboratori pubblicate in memoria di questo grande critico, dopo la sua morte, sul quotidiano “Il Piccolo”, le riviste “La Battana” e “Misure Critiche”. L’opera più completa e sicuramente da evidenziare è Ricordo di Bruno Maier, scritta a due mani da Enza Giammancheri, moglie del critico, e l’amico di famiglia don Pietro Zovatto, pubblicata dopo la morte di Maier, che ha come linea guida la sua vita e opera. Con questa ricerca si è voluto onorare la persona di Bruno Maier attraverso, se non la storia di una vita allora il più completo panorama letterario, al fine di evidenziare l’erudizionee la creatività dell’esimio critico, scrittore e poeta con una dettagliata mappatura delle sue opere ; svelare il suo personale punto di vista nel ruolo di critico di letteratura triestina del 20° secolo, con particolare attenzione a Italo Svevo, le cui opere Maier ha coltivato con particolare fervore critico ; discutere la presenza di elementi autobiografici nel suo unico romanzo ; presentare i legami del critico con l’area in cui ha vissuto e lavorato (Capodistria, Trieste) e l’impatto della stessa sulla sua poesia e prosa ; confrontare i due testi del romanzo L’assente, quello di partenza, in italiano, e quello d’arrivo, in croato, in base al modello di traduzione di Vinay e Darbelnet (Mounin: 2006: 64-66). È stato presentato il vasto lavoro critico letterario di Bruno Maier che copre quasi tutto il territorio italiano: dal padre della letteratura italiana, Dante, ai meno noti, ma non meno importanti, soprattutto per l’area di confine, scrittori e poeti triestini con un particolare occhio di riguardo per i due massimi rappresentanti, Svevo e Saba ; analizzato l’opus letterario e poetico di Maier: il racconto Case a Capodistria, il romanzo L’assente, l’incipit del secondo romanzo rimasto incompiuto Le ali di Pegaso e i suoi lavori giovanili, poesie e piece teatrali cercando di far conoscere il mondo interiore del critico istro-triestino, la sua relazione con il la città natia e la lingua materna, la nostalgia per l’ormai “perduto”, attraverso l’analisi del suo approccio critico alla raccolta di poesie in dialetto capodistrano Fora del semenà di Valentino (Tino) Gavardo ed evidenziare l’eccellente conoscenza della poesia vernacolare e una grandesensibilità per la fonetica e la morfologia del dialetto nativo ; individuato i punti di incontro tra la trilogia sveviana e le opere letterarie di Bruno Maier, considerato da Letizia Svevo Fonda Savio «lo studioso più accreditato di Svevo» (1986: 5), per la sua instancabile e devota dedizione alle opere e vita dello scrittore triestino ; confrontati i due testi, in italiano e in croato, in base ai sette procedimenti leciti di procedere in materia di traduzione di Vinay e Darbelnet (imprestito, calco, traduzione letterale, trasposizione, modulazione, equivalenza, adattamento) e documentati e discussi le incongruenze e gli errori di traduzione riscontrati. L’apporto scientifico base di questa tesi sta nella vastità di fonti riportate (alcune andate perdute per uno spandimento dell’acqua nel 2012) e nel suo utilizzo in funzione di fonte bibliografica per futuri lavori su Svevo, la letteratura triestina e istriana del XX secolo.
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Ustanove:
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