Pregled bibliografske jedinice broj: 1125911
Il suono della parola: Eugenio Montale tra poesia e musica.
Il suono della parola: Eugenio Montale tra poesia e musica. // Između Srednje Europe i Mediterana: glazba, književnost i izvedbene umjetnosti / Between Central Europe and the Mediterranean: Music, Literature and the Performing Arts / Tomić Ferić, Ivana ; Marić, Antonela (ur.).
Split: Umjetnička akademija Sveučilišta u Splitu ; Filozofski fakultet Sveučilišta u Splitu, 2021. str. 623-643
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Naslov
Il suono della parola: Eugenio Montale tra poesia
e musica.
(The Sound of the Word: Eugenio Montale between
Poetry and Music.)
Autori
Deghenghi Olujić, Elis
Vrsta, podvrsta i kategorija rada
Poglavlja u knjigama, znanstveni
Knjiga
Između Srednje Europe i Mediterana: glazba, književnost i izvedbene umjetnosti / Between Central Europe and the Mediterranean: Music, Literature and the Performing Arts
Urednik/ci
Tomić Ferić, Ivana ; Marić, Antonela
Izdavač
Umjetnička akademija Sveučilišta u Splitu ; Filozofski fakultet Sveučilišta u Splitu
Grad
Split
Godina
2021
Raspon stranica
623-643
ISBN
978-953-6617-54-8
Ključne riječi
Eugenio Montale ; Ossi di seppia ; poesia ; musica ; mare ; Mediterraneo ; Liguria
(Eugenio Montale ; Ossi di seppia ; poetry ; music ; sea ; Mediterranean ; Liguria)
Sažetak
Il lavoro osa incrementare con alcune riflessioni la già sovrabbondante bibliografia di Eugenio Montale affrontando due aspetti della sua poesia: il rapporto con la musica, specialmente con quella di Claude Debussy (1862–1918), esplicitamente dichiarato nella mai troppo citata Intervista immaginaria del 1946, e il legame con il mare, che nel suo caso è quello della nativa Liguria, declinato in particolare nella sezione intitolata Mediterraneo della prima silloge, Ossi di seppia, nella quale il mare è il protagonista assoluto. La sezione con i suoi nove componimenti è argomento d'analisi del presente contributo. Eugenio Montale (Genova 1896–Milano 1981), una delle personalità più significative della letteratura italiana novecentesca, che ha segnato le stagioni più importanti della politica, della società e della cultura italiane, nominato senatore a vita dal presidente Saragat nel 1967 e premiato con il Nobel per la letteratura nel 1975, per sua ammissione scoprì la poesia grazie alla musica. Difatti, nella vita del poeta ligure un dato è imprescindibile: Montale deve gran parte del proprio lavoro poetico all'arte della musica. La competenza in ambito musicale, acquisita già in età giovanile, verrà trasferita negli anni Cinquanta e Sessanta dello scorso secolo in una fruttuosa attività di esperto ed esigente critico musicale. Difatti, fra il 1954 e il 1967 Montale esercitò la professione di critico musicale per il «Corriere d'Informazione» (l'edizione pomeridiana del «Corriere della Sera»). I risultati di questo lavoro si possono oggi apprezzare nella raccolta postuma Prime alla Scala (1981, a cura di Gianfranca Lavezzi), che fa splendida luce sui risvolti musicali della poesia montaliana. Nel lavoro si sottolinea il rapporto di reciprocità tra poesia e musica che caratterizza in grande misura il primo tempo montaliano. Debussy, che rappresentò per il poeta ligure la scoperta della «nuova musica», è poeticamente rifatto proprio in quei Minstrels (la poesia era stata intitolata in precedenza Musica sognata) già presenti nella prima edizione degli Ossi di seppia (1922) e poi tolti dalle successive riedizioni come «cosetta» ritenuta velleitaria dallo stesso poeta, ma restaurata per sua volontà in L'opera in versi, l'edizione critica curata nel 1980 per l'Einaudi da Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini, a conferma che la primitiva scelta debussyana non fu mai rinnegata, ma fu ripetutamente e sapientemente usata dal poeta a fini poetici e di politica culturale.
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Znanstvena područja
Filologija