Pregled bibliografske jedinice broj: 1004977
Esilio, testimonianza, letteratura nei "Ricordi istriani" di Giani Stuparich
Esilio, testimonianza, letteratura nei "Ricordi istriani" di Giani Stuparich // "Già troppe volte esuli" - Letteratura di frontiera e di esilio / di Nunzio, Novella ; Ragni, Francesco (ur.).
Perugia: Università degli Studi di Perugia, 2014. str. 267-274
CROSBI ID: 1004977 Za ispravke kontaktirajte CROSBI podršku putem web obrasca
Naslov
Esilio, testimonianza, letteratura nei "Ricordi istriani" di Giani Stuparich
(Exile, witness, literature in Giani Stuparich's "Ricordi istriani")
Autori
Cergna, Sandro
Vrsta, podvrsta i kategorija rada
Poglavlja u knjigama, znanstveni
Knjiga
"Già troppe volte esuli" - Letteratura di frontiera e di esilio
Urednik/ci
Di Nunzio, Novella ; Ragni, Francesco
Izdavač
Università degli Studi di Perugia
Grad
Perugia
Godina
2014
Raspon stranica
267-274
ISBN
9788890642166
Ključne riječi
Esilio ; Istria ; Stuparich ; ricordi
(Exile ; Istria ; Stuparich ; memories)
Sažetak
Dalle sensibili evocazioni del paesaggio istriano nel libro di memorie dello scrittore triestino, ciò che emerge e accompagna tutti i ricordi-racconti di Stuparich è un tono di appena soffusa malinconia, a tratti nostalgico, altre volte più acutamente doloroso, che scaturisce dalla disillusa e rassegnata presa di coscienza dell’irrimediabile, quanto ingiusta e sofferta perdita dell’Istria, l’amato mondo della sua infanzia. La separazione, in seguito all’occupazione dell’esercito di Tito, della penisola istriana dalla Venezia Giulia e dall’Italia, che ha avuto come conseguenza l’esilio della maggior parte degli italiani nell’immediato secondo dopoguerra, la cancellazione – promossa dalle nuove autorità – di un patrimonio di storia, di cultura e tradizioni, è illustrata da Stuparich con una prosa fluida e coinvolgente, con calda partecipazione di chi quella terra l’ha conosciuta e sentita propria, senza però mai scadere nel mediocre, né cedere al rancore per l’ineluttabile perdita dell’amato locus amoenus. Dai Ricordi emergono ritratti di istriani illustri e di gente del popolo, schizzi di paesaggi di campagna e di mare, di cittadine e di borghi ammirati e frequentati dallo scrittore, rievocati in una loro dimensione quasi onirica, primigenia, e resi attraverso l’uso calibrato di un discorso che non raramente dal prosastico si eleva a fughe di delicata e limpida liricità. Nel lavoro, oltre ad evidenziare tali zone di contaminazione tra generi, si indagano e si portano alla luce i momenti di rottura intimi, psicologici e culturali, provocati dall’erezione di un confine lì mai prima esistito. Ad emergere, così, sono due spazi, due piani, paralleli e vicini ma scissi da uno iato quasi insuperabile: il mondo del noi e dell’al di qua, e il mondo del loro e dell’al di là del bloco: termine con il quale i triestini indica(va)no il confine, sorto subito dopo Muggia, con l’ex Jugoslavia.
Izvorni jezik
Ita
Znanstvena područja
Filologija, Povijest, Književnost