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L'Existenzphilosophie e l'impossibilità di pensare la Trascendenza di fronte all'esposizione jaspersiana di una dottrina dell'Umgreimfende
L'Existenzphilosophie e l'impossibilità di pensare la Trascendenza di fronte all'esposizione jaspersiana di una dottrina dell'Umgreimfende // Magazzino di Filosofia - Quadrimestrale di informazione, bilancio ed esercizione della filosofia, 9 (2015), 26; 143-167 (recenziran, članak, znanstveni)
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Naslov
L'Existenzphilosophie e l'impossibilità di pensare la Trascendenza di fronte all'esposizione jaspersiana di una dottrina dell'Umgreimfende
(The Existenzphilosophie and the impossibility of thinking the Transcendence in Jaspersian exposition of the Umgreifende doctrine)
Autori
Žitko, Pavao
Izvornik
Magazzino di Filosofia - Quadrimestrale di informazione, bilancio ed esercizione della filosofia (1592-5919) 9
(2015), 26;
143-167
Vrsta, podvrsta i kategorija rada
Radovi u časopisima, članak, znanstveni
Ključne riječi
Trascendenza, dialettica, pensiero, ontologia
(Transcendence, dialectic, thought, ontology)
Sažetak
L'insufficienza di un autonomo porsi dell'esistenza e la necessità di un'apertura esistenziale all'Essere sono i tratti distintivi del pensiero di Karl Jaspers. I1 radicamento ontologico dell'esistenza è stato riconosciuto dallo Jaspers nell'equivalenza che vige tra la portata speculativa dell'espressione “subsistere” e la nozione stessa di “existere”. L'autentico porsi dell'esistenza nei confronti di se stessa e nei confronti dell'altro da sé presuppone, perciò, in Jaspers, una consapevolezza della necessità di un'apertura esistenziale verso ciò che si pone come condizione indispensabile dell'esistere in quanto subsistere. Ciò sotto cui giace I'esistenza nella sfera immanente del suo manifestarsi è ciò che nel lessico dell'Existenzphilosophie è stato reso da diversi termini, semanticamente sinonimi tra i quali, per la loro pertinenza alla presente esposizione, sottolineo: Trascendenza, Verità, Dio e Umgreifendes. Il presupposto fondamentale del filosofare jaspersiano è dunque l'indubitabile fatto che Dio "è" ; il compito dell'esistenza, invece, è pervenire, nell'autochiarificazione di se stessa, alla sempre più evidente consapevolezza del suo radicarsi ontologico in ciò che la sovrasta. Tuttavia, nel presente scritto problematizzo precisamente questo punto di partenza, che non risulta affatto così ovvio nella comice speculativa della filosofia dell'esistenza.
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