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Marco Apollonio tra tradizione e innovazione

Marco Apollonio è uno tra gli autori più interessanti della “nuova onda” della narrativa istro-quarnerina. Consultando la bibliografia dell’autore capodistriano, punteggiata da testi narrativi, di poesia e saggistica, nonché da lavori di arte drammatica (L’intervista, atto unico, «La Battana», n. 110, 1993, pp. 95-109) si evince che i racconti coprono un arco temporale lungo nella sua carriera, a conferma che per Apollonio il racconto breve è uno strumento espressivo tutt’altro che giovanile od occasionale e non costituisce solamente una scelta obbligata, determinata dalla frequente partecipazione al Concorso d’arte e di cultura «Istria Nobilissima» che, similmente ad altri concorsi, ha le sue regole, tra le quali anche il numero definito e limitato di pagine dei lavori di coloro che vi partecipano. Nei testi narrativi dell’autore capodistriano, formati da membrature brevi, che sono argomento d'analisi del saggio, le trasformazioni psicologiche, culturali e le nuove percezioni sensoriali che segnano il nostro presente, convivono con una scrittura che è insieme esplorazione narrativa ed esistenziale, che trova ancora un suo senso e un suo territorio coniugando la tradizione e l’influsso delle più recenti esperienze letterarie. È una scrittura con la quale Apollonio cerca di affrontare il problema primario di ogni scrittura: la definizione di sé, di uno spazio originale e preciso, di una propria ragione, di un proprio linguaggio e di un’esperienza del mondo, nella certezza che «ci sono cose che solo la letteratura può dare coi suoi mezzi specifici» (Italo Calvino).

Marco Apollonio, racconto breve, cultura, linguaggio, postmoderno

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