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Il "canto del disincanto", ovvero come "invadere" il lettore

Gli interessi di Silvio Forza, nato a Pola nei primi anni Sessanta dello scorso secolo, sono incentrati sull'attività giornalistica ed editoriale. Ma non c'è dubbio che all'origine della sua passione per la carta stampata ci sia un'innata vocazione alla scrittura, manifestatasi in età giovanile. Una scrittura che con il passare degli anni ha acquistato un carattere marcato ed un piglio inconfondibile attraverso un continuo processo di affinamento del codice linguistico e di ampliamento degli orizzonti culturali, e il maturare della consapevolezza della necessità, espressa con passione da Forza in ogni segmento dell'attività professionale, di tenere in vita la cultura italiana nella regione istro-quarnerina per alimentare l'unicità istriana, una delle poche utopie europee che ancora resistono: quella di una convivenza multinazionale in una zona di complessa contaminazione e dinamicità linguistica e culturale. Per riassumere l'attività di Silvio Forza nel saggio si esaminano le prove di narrativa e saggistica con le quali ha partecipato al Concorso d'arte e di cultura «Istria Nobilissima», la silloge poetica data finora alle stampe solo in parte, e il testo drammatico I candidati, premiato al Concorso citato, nel quale un Forza turbato affronta la coincidenza di progresso e catastrofe, di benessere materiale raggiunto da una minoranza con il grande esproprio del patrimonio collettivo e di tracollo dei valori civili e culturali.

Silvo Forza, giornalista, editoria, poesia, saggistica, testo drammatico

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