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Il poeta Vlado Gotovac, ovvero della responsabilità per la parola

Gotovac, un autore profondamente cristiano, cattolico per tradizione e per convinzione, ecumenico nei detti e nei fatti, ebbe a dire, non una volta sola, che per tutta la sua vita si attenne ad “una frasi semplice e grande di un maestro zen, che disse: ‘Ogni uomo è scopo, nessun uomo è strumento’.” Imperativo etico, morale, di agire hic et nunc – nel tempo e nell’ambiente che gli era dato. O concesso, nel senso cristiano della parola. Ecco che cosa spinse Gotovac a fondare il Razlog e ad agirvi. La sua parola poetica, razložna, motivata e ragionata, fu congeniale al suo impegno, scaturito dal cotanto imperativo. Non può sorprendere che un tale impegno Gotovac abbia portato nella politica. “La Croazia è soprattutto la mia responsabilità verso il mondo”, ebbe a dire Gotovac. Responsabilità per la parola – come si vede già dai versi di Gotovac – fu uno dei riflessi del suo senso di responsabilità per l’insieme, per il mondo intero, e per ciascuna delle parti.

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