Quod slavice dicitur- seguendo le traduzioni romanzo-slave nella Spalato medievale (CROSBI ID 532421)
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Marasović-Alujević, Marina
talijanski
Quod slavice dicitur- seguendo le traduzioni romanzo-slave nella Spalato medievale
Nelle fonti medievali di Spalato, nelle descrizioni dei toponimi, di frequente appare accanto al nome latino quello slavo, determinato dalla frase “ quod slavice dicitur” . Queste possono essere considerate come le più ; ; ; antiche traduzioni romanzo-slave nella toponimia di Dalmazia. L’ autrice considera questo fenomeno attraverso alcuni esempi tra i quali è ; ; ; particolarmente significativo il toponimo Lučac con il quale è ; ; ; denominato il sobborgo di Spalato ad est del centro storico. Fin’ ora nelle interpretazioni dell’ origine del toponimo si partiva dall’ ipotesi che Lućac fosse la traduzione croata del toponimo latino Arcuzum o Arcuzium. Una tale interpretazione era basata su un documento storico del 1397 nel quale viene citato in modo esplicito “ in arcuzzo ubi slavice dicitur na Luzaz” , vale a dire sulla presunzione che il toponimo fosse stato formato per via di alcuni archi artificiali. Ĕ molto più ; ; ; convincente l’ ipotesi che Lučac fosse il toponimo autentico croato formatosi come diminutivo del sostantivo luk (arco), come lo aveva ipotizzato P. Petrić. La conferma di una tale interpretazione , l’ autrice la trova nei due toponimi analoghi a Kaštel Sućurac, nelle vicinanze di Spalato. Il primo riguarda il toponimo sul pendio di Kozjak sopra Kaštel Sućurac dove si trova pure una cresta naturale a forma d’ arco chiamata Luko, un tipo di derivato dello stesso sostantivo luk. Questo toponimo non ha la sua traduzione latina , ma un nome latino diverso- Vipera, anch’ esso provenuto dalla forma della roccia naturale, ma con un’ interpretazione semantica differente. Come un confronto interessante nell’ interpretazione dell’ origine del toponimo Lučac potrebbe servirci un altro toponimo a Kaštela. Nello stesso documento del 1397 nel quale viene menzionato il quartiere Lučac a Spalato si trova l’ indicazione che anche a Kaštel Sućurac esiste un tale toponimo, anch’ esso caratterizzato da una cresta naturale. Nella toponimia di Spalato esiste un gran numero di nomi che gli abitanti romanzi avevano dato prima dell’ apparizione del nome croato. Questo è ; ; ; il caso dei coi numerosi nomi dei santi che sono stati formati con la nota unione del prefisso dalmatico sut, sta col nome croato del santo. Alcuni toponimi pre-slavi, come, per esempio Poljud, Špinut, Lovret, Bol, sono derivati da caratteristiche naturali e anche se potevano essere stati tradotti in croato, hanno ottenuto la forma odierna con la trasformazione dalla forma originaria romanza. Ad un gruppo minore dei toponimi medievali appartengono quelli per I quali accanto al nome latino viene indicata in modo esplicito la versione croata con la formula “ quod slavice dicitur” . Questo, oltre che per Lučac, è ; ; ; il caso del il toponimo Trstenik, menzionato come in Calamito oppure Calamet. Allo stesso gruppo bisogna aggiungere anche il toponimo Lapidosum determinato col nome croato Plokita. Nel caso del toponimo Na archibiscupcie gnive non esiste la traduzione romanza. Avendo presente il primo gruppo dei toponimi col significato topografico in cui la possibile traduzione croata non è ; ; ; mai avvenuta, l’ autrice considera che nei documenti con l’ usuale espressione “ quod slavice dicitur” si tratti di originali croati e traduzioni latine.
Traduzioni romanzo-slave; Spalato medievale
nije evidentirano
engleski
Quod slavice dicitur- following the latin- croatian translations in the Medieval Split
nije evidentirano
Latin – Croatian translations; Medieval Split
nije evidentirano
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300-308.
2008.
objavljeno
Podaci o matičnoj publikaciji
Adriatico/Jadran, rivistà ; ; ; di cultura tra le due sponde
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Nepoznat skup
predavanje
29.02.1904-29.02.2096