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I testi croato-glagolitici delle legende e delle passioni apostoliche apocrife

Durante il Medio Evo i testi apocrifi e agiografici degli Atti degli Apostoli, risalendi dalle origini varie, hanno entrato nella letteratura croato-glagolitica. Ci sono i numerosi non-liturgici 10 codici glagolitici, conservati interi o in frammenti, che contengono Atti di Paolo e Tecla, Atti di Pietro ed Andrea, Atti di Andrea e Matteo, Atti di Tomaso etc., mentre nei breviarii glagolitici si legano le passioni apostoliche. Pure, nella letteratura croata e confermato la Passione di Andrea Apostolo nel sanctorale di 19 breviarii croatoglagolitici, datati dal Trecento fino alla metà del Cinquecento, quali contengono gli officii per il Novembre. La Passione glagolitica è infatti una traduzione abbreviata del Epistula praesbyterorum et diaconorum Achaiae (BHL 428), il testo latino che proviene dal sesto seccolo e che contiene le più importanti parti della fabula dove la tortura di Andria è descritta. Nei due breviarii glagolitici, cioè nel Breviario di Vito da Castelmuschio (1396) e nel Secondo breviario di Novi Vinodolski (1495), si trovanno i testi delle Passioni di Giacobbe Apostolo (Jacobus Maior, apost. Passio, BHL 4057). Le lezioni glagolitiche che descrivono la conversione miracolosa del mago Ermogene sono identiche con il testo nell’opera del Pseudo-Abdia, intitolatta Apostolicae Historiae. Liber quartus. La Passione di Filippo Apostolo si trova nel officio del giorno festivo dello santo, cioè del primo di Maggio, nel sanctorale di diciotto breviarii. L’analisi filologicha e comparattisticha ci ha dimostrato che i testi degli breviarii traducono la parte del apocrypha Vita b. Philippi apostoli (BHL 6816), quale racconta la battaglia del apostolo contro il dragone.

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